di Dott.ssa Anna Longanella
Il Ministero della Salute nei giorni scorsi ha presentato il piano di vaccinazione anti Covid-19.
L’Italia ha seguito sin dalle prime battute le fasi che hanno portato alla messa a punto di vaccini, al fine di ridurre l’impatto della pandemia.
Nonostante la situazione di emergenza abbia spinto ad accelerare i tempi di realizzazione di vaccini dei quali si è già avviata una produzione su scala industriale, la distribuzione non avrà luogo prima che Agenzie regolatorie (per l’Europa l’EMA) abbiano garantito la sicurezza e l’efficacia del prodotto e concesso l’autorizzazione alla immissione in commercio (AIC)
Il piano del Governo e del Comitato Tecnico Scientifico è quello di somministrare gratuitamente il vaccino anti-Covid a tutti coloro che si trovano sul territorio italiano, inclusi i migranti, anche se al momento non è prevista l’obbligatorietà.
Inoltre, il vaccino verrà somministrato anche a chi ha già avuto il Covid, ma dovrà aspettare alcuni mesi prima di potersi sottoporre alla cura cioè chi è guarito riceverà il vaccino per ultimo.
Il Sistema Sanitario Nazionale si farà carico di tutti i costi relativi al vaccino, dall’acquisto alla somministrazione. L’Italia ha opzionato oltre 202 milioni di dosi di vaccino, più che sufficienti per vaccinare tutta la popolazione e conservare dosi di scorta.
Se le aziende rispetteranno le date di consegna stabilite, a settembre 2021 la Campagna vaccini entrerà nel clou: entro il terzo trimestre del prossimo anno, infatti, dovrebbero esserci dosi sufficienti per 60 milioni di cittadini.
Dal punto di vista logistico, è confermato il ruolo chiave dell’hub di Pratica di Mare, dadove partiranno le dosi di vaccino destinate ai 1500 punti di somministrazione individuati da CTS e dal Governo.
La vaccinazione verrà effettuata presso presidi ospedalieri o peri-ospedalieri e prevede l’impiego di unità mobili destinate alle persone impossibilitate a raggiungere i punti di vaccinazione.
Il personale delle unità vaccinali sarà costituito da medici, infermieri assistenti sanitari, OSS e personale amministrativo di supporto.
Saranno somministrate 202 milioni di dosi disponibili dal primo trimestre 2021 e le prime somministrazioni potrebbero iniziare già dal 29 gennaio.
Il vaccino Pfizer, in fase più avanzata, arriverà tra il 23 e il 26 gennaio; l’autorizzazione dovrebbe arrivare dall’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) a fine dicembre 2020 e a seguire anche quella per le atre due case farmaceutiche da cui acquisterà fiale l’Italia, Moderna e Astra Zeneca-Oxford-Irbm
Le prime dosi saranno destinate:
Saranno gli ultra 80enni i primi ad essere vaccinati poi la fascia 60/70 anni e successivamente le altre categorie, come i lavoratori per attività essenziali, compresi coloro che operano all’interno della scuola.
Al momento non è imposto nessun obbligo di vaccinazione, e le dosi verranno distribuite su base volontaria, convincendo il più possibile la popolazione con una vasta campagna informativa e di sensibilizzazione per arrivare ad una immunità di gregge che comprende un minimo di 40 milioni di italiani.
Verrà progettato anche un sistema informativo cioè un data base delle vaccinazioni, per monitorare l’evoluzione della pandemia in conseguenza alle somministrazioni delle dosi.
Dott.ssa Anna Longanella
Amministratore Rete di Laboratori Diagnostica Clinica
Associazione Farma e Benessere
Via Petrellosa, 27 - 84013 - Cava de' Tirreni (SA)