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Alimentazione e Calcolosi Renale!

di Valentina di Giovanni

I calcoli renali sono simili a dei piccoli sassi che si formano nei reni e/o nelle vie urinarie quando le sostanze che si trovano di norma nelle urine diventano troppo concentrate e si accumulano sotto forma di composti solidi.

In questi casi si parla di nefrolitiasi o litiasi renale , una patologia abbastanza comune.

I calcoli si differenziano in base alle dimensioni, alla composizione, alla forma e al colore. Alcuni sono molto piccoli, come dei granelli di sabbia (renella ), mentre altri possono essere più grandi e causare diverse complicanze. 

La nefrolitiasi può dipendere da diversi fattori, tra i quali:

  • Predisposizione genetica;
  • Episodi passati di calcoli renali;
  • Disidratazione;
  • Acidità delle urine, cioè con un pH inferiore a 5;
  • Infezioni croniche delle vie urinarie;
  • Alimentazione sbilanciata. Una dieta eccessivamente ricca di proteine, sale, zuccheri e povera di fibre aumenta il rischio di calcolosi renale.
  • Sovrappeso ed obesità;
  • Disordini metabolici.

I calcoli possono rimanere bloccati nel rene o muoversi e passare per le vie urinarie. La renella può essere espulsa attraverso le urine in maniera asintomatica, cioè senza produrre sintomi, oppure manifestando sintomi di lieve entità.

Tuttavia, quando i calcoli sono più grandi della renella ma di diametro inferiore a 5 mm possono passare nelle parti più strette delle vie escretrici (ureteri), infiammandole e andando poi a depositarsi nella vescica con sintomi molto fastidiosi e/o dolorosi (Colica Renale).

RACCOMANDAZIONI DIETETICHE GENERALI


1) Bere abbondanti quantità di acqua (almeno 2 L al giorno), distribuendo il suo consumo nel corso di tutta la giornata per assicurare un volume urinario costantemente elevato. Maggiori quantità di acqua sono indicate nei periodi estivi e se si pratica attività fisica.
2) Limitare il consumo di sale , in quanto può contribuire alla formazione di calcoli.
3) Evitare gli zuccheri semplici .
4) Evitare di eccedere con le proteine (soprattutto quelle animali).
5) Non eccedere nelle porzioni per evitare una dieta ipercalorica che potrebbe condurre a sovrappeso od obesità, importanti fattori di rischio della nefrolitiasi.
6) Garantire un corretto apporto di calcio
7) Limitare il consumo di alimenti ricchi di ossalati, specie se si soffre di iperossaluria.
8) Aumentare il consumo di alimenti che contengono fitati (composti presenti in alcuni alimenti in grado di imprigionare i sali minerali rendendoli indisponibili all’assorbimento e all’aggregazione), in quanto sembrerebbero inibire la cristallizzazione dei sali di calcio.
9) Scegliere alimenti con un basso contenuto di grassi saturi, privilegiando quelli con un maggior tenore in grassi monoinsaturi (es. olio d’oliva) e polinsaturi (es. pesce).
10) Cucinare senza grassi aggiunti, preferendo metodi di cottura semplici come a vapore, in microonde, sulla griglia o piastra, in pentola a pressione, etc. anziché la frittura, la cottura in padella o i bolliti di carne.

Contattaci per ulteriori informazioni o consigli alimentari personalizzati!

Dott.ssa Valentina di Giovanni – Nutrizionista