Con l’arrivo della primavera, moltissime piante fanno ripartire il proprio ciclo vitale diffondendo il loro polline nell’aria. Per 4 italiani su 10 (soprattutto donne e bambini), questo evento coincide con l’inizio della stagione delle allergie.
Quest’anno, le condizioni climatiche molto miti e piovose hanno fatto in modo che la fioritura delle piante avvenisse molto in anticipo, portando con sé l’inizio prematuro dei sintomi allergici. Starnuti, tosse, bruciore agli occhi, debolezza ed irritabilità sono spesso fonte di un sostanziale abbattimento della qualità della vita quotidiana. All’origine della cosiddetta “febbre da fieno” c’è un eccessivo zelo del sistema immunitario che giudica erroneamente pericolose sostanze dette allergeni che in realtà sarebbero innocue per l’organismo.
Gli allergeni più comuni sono: il polline prodotto degli alberi (picco ad inizio primavera), il polline delle graminacee (più diffuso a tarda primavera) e le spore di muffe e funghi (che si concentrano maggiormente nei mesi caldi).
Allergia o semplice raffreddore?
Distinguerli è abbastanza semplice per chi soffre di questa malattia da tempo, ma non immediato se siete alle prime armi. Ciò che vi aiuta a riconoscerlo è la repentinità con cui si presentano i sintomi, l’assenza di mal di gola e la presenza di secrezioni limpide e acquose (assenza di muco). Se vi accorgete di essere soggetti ad episodi allergici, dovete rivolgervi ad un allergologo che effettuerà test volti ad individuare le sostanze scatenanti e che capirà in che misura questi siano pericolosi per il vostro organismo. Ottenuto un quadro della situazione, deciderete assieme al vostro medico, eventuali interventi terapeutici e farmacologici.
Tenete a mente che le profilassi devono iniziare alcuni mesi prima del picco primaverile. (evitate,quindi, di ridurvi all’ultimo minuto!).
Per ridurre i fastidiosi effetti dell’allergia, gli esperti hanno stilato un elenco di suggerimenti da poter seguire:
1) Limitare le attività e le passeggiate all’ aperto durante le giornate soleggiate e ventose o dopo una pioggia intensa;
2) Tenere le finestre chiuse durante le ore centrali della giornata;
3) In automobile, tenere i finestrini chiusi preferendo l’aria climatizzata;
4) In casa, evitare le turbolenze (es. azionare ventilatori o simili nelle stanze)
5) È consigliato fare la doccia e lavare i capelli ogni giorno, perché i granuli pollinici rimangono spesso tra i capelli, tra gli abiti, in casa e la notte possono depositarsi sul materasso e sul cuscino, venendo così inalati;
6) Attenzione all’utilizzo dell’aspirapolvere che può sollevare dal pavimento le particelle allergizzanti;
7) Tappeti, moquette, tappezzerie, tendaggi e giocattoli di peluche sono arredamenti rischiosi per gli allergici: lì si depositano pollini e polveri difficili da rimuovere;
8) Evitare di essere presenti quando si taglia l’erba e non rastrellare le foglie nel periodo di picco pollinico;
9) Consultare regolarmente i calendari pollinici.
L’Aaito (Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali ed Ospedalieri) ha prodotto anche un’app per sistemi Android che consente di accedere alle previsioni del tempo e del polline relative alla propria zona. L’app è scaricabile gratuitamente da Google Play.
Associazione Farma e Benessere
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