Non a caso il genitore più anziano era considerato il “capo famiglia”.
Oggi i ritmi frenetici della vita rendono la gestione di questa parte dell’esistenza molto più tortuosa. L’aumento dell’età di vita media e l’aumento esponenziale della popolazione creano una domanda di servizi. Una richiesta alla quale la società non riesce a dar risposta esauriente. Prestare attenzione e cure a un anziano disabile, così come ad un ammalato, può così richiedere sforzi notevoli. Ma anche portare a gravi sconvolgimenti della vita personale e lavorativa.
Spesso chi è chiamato alla gestione di un genitore anziano a sua volta ha una famiglia, un coniuge e dei figli, un lavoro. Insomma una vita tutta sua. E può essere difficile raggiungere un equilibrio facendo fronte a tutte le responsabilità familiari.
Patologie come la demenza senile possono causare nell’anziano gravi disabilità. Ma anche disturbi minori innescano forti perturbazioni in una situazione globale di profonda fragilità della persona.
Il legame di affetto familiare che lega alla persona malata spinge a dare tutto. A sacrificare ogni attimo della propria esistenza. Ma occorre agire con lucidità.
Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) garantisce alle persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità, l’assistenza sanitaria a domicilio, attraverso l’erogazione delle prestazioni mediche, riabilitative, infermieristiche e di aiuto infermieristico necessarie e appropriate in base alle specifiche condizioni di salute della persona.
La richiesta di attivazione delle cure domiciliari può essere presentata da chiunque (paziente, familiare, caregiver, medico, ecc.) agli uffici competenti della Asl, in genere situati presso il Distretto.
Allo stesso modo, esistono aziende private che offrono un servizio efficiente ed efficace nel coprire i bisogni familiari con una particolare attenzione all’equilibrio psicologico dell’ammalato.
Cercare un aiuto esterno all’ambiente familiare può sembrare un’espressione di disinteresse per il malato.
Ma non fatevi suggestionare: queste paure sono prodotte dalla nostra mente nelle situazioni di profonda stanchezza. Fanno parte di circuiti istintivi di sopravvivenza. Possiamo ascoltarle, ma non è detto che ci debbano condizionare nelle decisioni.
Identificare una o più persone che possono alleggerirvi del carico che ogni giorno grava su di voi può regalarvi nuove energie e nuova consapevolezza. Questa è una buona notizia per tutti coloro che vivono accanto a voi, a loro volta stimolati a partecipare al circolo virtuoso innescato.
Rivolgiti sempre con fiducia al tuo medico curante o allo specialista prima di intraprendere una cura farmacologica!
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