Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST) sono patologie causate da batteri (gonorrea, sifilide, clamidia) e virus (papilloma virus, herpes virus, hiv) che si possono trasmettere con l’attività sessuale, attraverso il contatto diretto di sperma , secrezioni vaginali, rapporti orali oppure lesioni che favoriscono il contagio.
Le MST possono essere contratte sia dall’uomo che dalla donna e, se non diagnosticate in tempo, possono compromettere il corretto funzionamento di organi e apparati, causando patologie più o meno gravi come infiammazioni, infertilità e cancro.
Le MST sono moto diffuse e interessano milioni di individui ogni anno in tutto il mondo. Esse rappresentano un problema rilevante per la salute pubblica.
Negli ultimi anni 10 anni si è osservato un netto aumento dei casi di persone con una infezione sessualmente trasmissibile; in particolare i casi di Sifilide sono aumentati del 70% e i casi di infezione da Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorreae sono raddoppiati.
Desta grande preoccupazione l’incidenza delle MST tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. L’incremento che si osserva tra questi ragazzi è dovuto soprattutto alla scarsa informazione, alla promiscuità, all’utilizzo errato del preservativo e, purtroppo, molti sottovalutano il rischio che le MST possano determinare sterilità o diventare un fattore predisponente allo sviluppo di tumori.
Inoltre è raddoppiato il numero di stranieri con una malattia confermata e in atto.
Oggi le moderne tecniche di biologia molecolare, in particolare la Real Time PCR, permettono di valutare la presenza del genoma dei microrganismi con una sensibilità ed affidabilità molto superiori alle metodiche di microbiologia classica.
In base alle specifiche esigenze, possono essere ricercati i diversi patogeni responsabili delle MST, quali Chlamydia, Mycoplasma, Neisseria, Treponema, HPV.
Il Papilloma virus (HPV-Human Papilloma virus) è responsabile di una delle infezioni sessualmente trasmissibili più diffuse; si stima che almeno l’80% delle donne contrae una forma di HPV genitale nel corso della propria vita.
Si conoscono circa 120 genotipi di papilloma virus, molti dei quali causano infezioni transitorie e asintomatiche. Tuttavia alcuni possono causare tumori benigni come condiloma genitale e tumori maligni al collo dell’utero, al cavo orale, all’ano, all’esofago, alla laringe.
L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha confermato l’evidenza oncogena per 14 genotipi ad alto rischio. HPV 16 e HPV 18 sono responsabili di oltre il 70% dei casi di cervicocarcinoma.
Per cui accanto al Pap-test (screening citologico per identificare le lesioni precancerose) è opportuno eseguire il test molecolare per la ricerca del DNA di HPV ad alto rischio oncogeno, nonchè il test diagnostico dell’mRNA dell’HPV, che dà un’ informazione di grande rilevanza clinica, poiché identifica se il genoma virale è integrato nella cellula epiteliale (infezione persistente) o non integrato (infezione transitoria), quindi individua le pazienti che hanno maggiore probabilità di sviluppare una lesione neoplastica.
Per interrompere il circolo vizioso tra i germi e le patologie suindicate, occorre dunque far ricorso tempestivo ad una efficace diagnosi, resa possibile da tecniche diagnostiche sempre piu innovative e all’avanguardia.
Dott.ssa Anna Longanella
Associazione Farma e Benessere
Via Petrellosa, 27 - 84013 - Cava de' Tirreni (SA)