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Osteopatia e Dolore Lombare

Il trattamento manipolativo osteopatico viene preferito per problematiche muscolo-scheletriche, incluso il dolore della zona lombare, sia cronico che acuto.

Nel “Glossary of Osteopathic Terminology” il trattamento viene definito come “l’applicazione terapeutica da parte dell’osteopatia di tecniche che guidano il corpo verso la fisiologia e l’omeostasi alterate altrimenti dalla disfunzione somatica”.

La manipolazione vertebrale è pratica nota sin dalla letteratura greca con Ippocrate e le indicazioni di trazioni vertebrali manuali nel 400a.c.

La validità del trattamento osteopatico come trattamento atto alla risoluzione dei problemi di schiena è già stata ampiamente dimostrata in numerosi studi scientifici. In particolare è stato svolto uno studio per differenziare le caratteristiche di trattamento sul dolore lombare, tenendo conto di effetto placebo, manipolazione osteopatica e rimedi tradizionali.

Utilizzando una scala di valori standardizzata sulla percezione del dolore, lo studio a doppio cieco e l’ausilio di database, si è giunti al risultato che la riduzione del dolore era significativa nel 95% dei casi trattati con il costante mantenimento del risultato a breve, medio e lungo termine.

Il trattamento osteopatico riduce i livelli di dolore in maniera clinicamente significativa, rimanendo ben oltre il primo anno di trattamento.

La caratteristica del trattamento osteopatico è la personalizzazione della terapia che trova nella storia clinica del paziente la soluzione alla problematica con una valutazione diversa da quella allopatica, non per concetti o per conoscenze ma per approccio alla problematica non come ricerca della malattia ma aumento significativo dello stato di salute. Le tipologie di trattamento sono personalizzate con un ampia valutazione anamnestica per valutare le eventuali cause delle problematica eradicandone così la radice con lo scopo di risolvere la problematica.

Il trattamento inoltre non richiede tempi prolungati ma con trattamenti cadenzati settimanalmente o più e con un numero difficilmente superiore alle cinque sedute si valuta l’efficacia con nessuna controindicazione per il paziente.