Esami del sangue e diagnosi oncologica

Quando si parla di diagnosi di tumori e di esami del sangue per lo più ci si riferisce ai cosiddetti marker tumorali, in italiano “marcatori”.

Che cosa sono i marker tumorali?

Si tratta di sostanze che vengono prodotte direttamente dai tumori o che vengono “liberate” quando nel corpo si sta formando una neoplasia maligna o benigna, in risposta a tale anomalia. Queste sostanze sono rilevabili nel sangue.

Come si “usano” questi indicatori?

In generale servono per scoprire, diagnosticare o monitorare un tumore, ma sebbene livelli fuori norma di alcuni marcatori possano suggerire un accrescimento tumorale, da soli non sono sufficienti a darci la certezza di una diagnosi.
Pertanto possiamo considerare il marker come un segnale di allarme, una spia concreta di possibile neoplasia, utile come strumento diagnostico da associare ad altre indagini più approfondite come la biopsia (prelievo di un campione di tessuto sospetto da analizzare in laboratorio) o esami strumentali quali TAC, PET, ecografie eccetera.

Marker per il carcinoma della mammella

Alcuni tumori, quali il cancro al seno, sono rilevabili  attraverso specifici marker tumorali che si possono richiedere in un test del sangue. Come già anticipato, però, non è certo sufficiente basarsi su tali indicatori, che vanno sempre e comunque presi “con le pinze” e associati ad esami più approfonditi per giungere ad una diagnosi certa.

Vediamo quali sono i marcatori che un test del sangue può rilevare in caso di sospetto tumore (carcinoma) della mammella e i loro significati.

  • BRCA1 e BRCA2. Si tratta di due mutazioni genetiche, sempre analizzabili attraverso un test del sangue, indicative di possibili tumori al seno e alle ovaie ed importantissime nella prevenzione del tumore al seno.
  • CA 15-3. Proteina prodotta dal seno che aumenta in caso di tumore della mammella. Ca 15,3 viene usato come marker di tumore al seno in fase avanzata e nel follow up della paziente;
  • CA 27-29.  Proteina correlata al CA 15-3 e il suo dosaggio è equivalente a quest’ultimo;
  • CEA (Antigene carcinoembrionario). Indicativo di diversi tumori inclusi quello alla mammella e alle ovaie.

Attenzione: la sigla CA indica Cancer Antigen, ovvero antigene del cancro, proteina di natura tumorale.

Chi dovrebbe sottoporsi a questo tipo di indagine diagnostica?

In generale:

  • Tutti, nei controlli di screening per la diagnosi precoce dei tumori e per l’identificazione dei soggetti a rischio;
  • soggetti “a rischio”, ad esempio, le donne con familiarità di tumori ginecologici e mammari;
  • Tutti coloro che abbiano già avuto una malattia oncologica e siano in fase di follow up.

Dott.ssa Anna Longanella

Laboratorio Minerva

Corso Umberto I, 395
84013 – Cava de’ Tirreni (SA)

Prenotazione: 089 464403 – lab.minerva@libero.it

I Convegno Regionale ANISC

“Terapie chirurgiche integrate nel carcinoma della mammella e Rete Oncologica Campana. Up to date”

22 OTTOBRE 2021
Holiday Inn– Cava de’ Tirreni

Il I Convegno Regionale ANISC tratterà della formazione del chirurgo senologo moderno, a cui saranno dedicate le due sessioni mattutine, e si alterneranno alla conduzione delle tavole rotonde illustri esperti nazionali, ai vertici ANISC e senologi di provata esperienza in Campania.

La sessione pomeridiana è dedicata allo stato dell’arte della rete oncologica in Campania.

Luci ed ombre che il meeting mira a dissipare, con l’aiuto ed il supporto fattivo di tutti i responsabili delle unità di senologia attive sul territorio campano.

L’intento della segreteria scientifica è quello di agevolare un confronto serio e professionale sulla rete oncologica campana.

L’Evento prevede, inoltre, la presentazione in un’aula attigua, dell’Associazione “Crescere In Rosa” ed delle sue iniziative volte alla prevenzione senologica.

Per il Convegno è previsto accreditamento ECM

Prof. Antonio Santoriello – Senologo