di Anna Longanella

Per superare la minaccia globale rappresentata dal COVID-19, purtroppo non sembra sufficiente disporre dei soli vaccini. Come per altre malattie, abbiamo bisogno di più opzioni per affrontare questa sfida e, inoltre, nemmeno un’adeguata copertura vaccinale sembra in grado di contrastare completamente la malattia.

Per questa ragione, diverse aziende, fra cui Astrazeneca, sono impegnate alla messa a punto di terapie valide per contrastare l’infezione da SARS-CoV2 o altre infezioni, mobilitando rapidamente gli sforzi di ricerca per far avanzare lo sviluppo di una nuova combinazione di anticorpi a lunga durata d’azione neutralizzante il coronavirus (LAAB) per la potenziale prevenzione e trattamento di COVID-19.

Anticorpi monoclonali

Gli anticorpi monoclonali imitano gli anticorpi naturali e hanno il potenziale per trattare e prevenire la progressione della malattia in pazienti già infettati dal virus, nonché di essere utilizzati come potenziale approccio preventivo, prima dell’esposizione al virus.

Una combinazione di anticorpi monoclonali potrebbe essere complementare al vaccino come agente profilattico, ad esempio per quelle persone per le quali un vaccino potrebbe non essere appropriato o per fornire una protezione aggiuntiva per le popolazioni ad alto rischio. Potrebbe anche essere usato per curare le persone che sono state infettate.

Ultimi Aggiornamenti

Novità per la lotta al virus: è disponibile in Italia la prima opzione farmacologica a base di anticorpi monoclonali per la prevenzione del Covid-19 nei pazienti fragili. La società farmaceutica AstraZeneca comunica che l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato l’utilizzo della combinazione di due anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione (tixagevimab e cilgavimab) per prevenire i sintomi del Covid-19, prima dell’esposizione al virus, nelle persone ad alto rischio.

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Purificatore d’aria – Elimina virus, batteri e inquinanti all’interno di ambienti domestici professionali commerciali

E’ un sistema di sanificazione automatica continua 24h/7gg, apprezzato in tutto il mondo per un impiego compatibile con la presenza di pubblico e operatori. (Ospedali, scuola e strutture)

La tecnologia OH• Wellisair®, disinfetta l’aria, le superfici ed i tessuti, senza propagare ozono dannoso, rimuove il 99,9% di tutti gli elementi pericolosi e contaminanti presenti nell’ aria e sulle superfici, compresi Virus (incluso
SARS-COV-2), Batteri, Muffe ed odori.

Wellisair® ottiene un processo di sanificazione ambientale del tutto diverso dai purificatori d’aria, i quali filtrano soltanto l’aria nell’ ambiente.

Wellisair invece è un dispositivo automatico che grazie alla metodologia POA (processi di ossidazione avanzata), molto efficace e del tutto innocua per persone ed animali, sanifica e disinfetta gli ambienti interni (aria e superfici).

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Diffusa in oltre 60 Paesi, ha ottenuto oltre 30 riconoscimenti, tra registrazioni, brevetti e analisi certificate da prestigiosi enti e laboratori di tutto il mondo.

Questa tecnologia è ampiamente testata e risulta risolutiva nella protezione dai virus respiratori (anche del ceppo SARS-CoV-2): sanifica e depura in modo costante gli ambienti ad alta affluenza di pubblico così come quelli domestici, abbassando la carica virale e batterica: l’aspetto fondamentale è che ciò avviene su base 24H, anche in presenza di persone e durante le normali attività quotidiane, essendo il dispositivo Wellisair molto silenzioso.

Infatti, negli spazi e ambienti chiusi in cui è presente la tecnologia Wellisair, i radicali idrossilici OH• agiscono sulle pareti di cellule e molecole organiche distruggendo virus, batteri, allergeni, composti organici volatili, polveri sottili e microrganismi patogeni presenti negli ambienti interni.

La tecnologia Wellisair non propaga ozono pericoloso in ambiente, è innocuo sull’uomo e sugli animali ma particolarmente reattiva contro i microrganismi patogeni presenti nell’ aria e sulle superfici.

Test di conformità, certificazioni europee ed internazionali hanno dimostrato l’efficacia ed il successo mondiale di Wellisair.

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TAMPONE SCOLASTICO SCUOLA PRIMARIA

Con il nuovo decreto le farmacie, che effettuano i test antigenici, hanno la possibilità di caricare gli esiti sulla piattaforma regionale dove i medici di medicina generale possono poi rilevare la positività e/o la guarigione dal Covid-19.

Fino al 28 Febbraio oltre agli studenti delle scuole medie e superiori, anche i bambini della scuola primaria possono effettuare gratuitamente il tampone antigenico.

Tampone gratuito per scuola primaria

Il tampone viene erogato in maniera gratuita dalla farmacia solo dietro presentazione di regolare ricetta medica (Ricetta elettronica) munita di NRE valido per l’erogazione della prestazione in regime di esenzione.

Tale prescrizione viene effettuata dal pediatra o dal medico di medicina generale nei casi previsti dal decreto.

ATTENZIONE!

Condizione indispensabile ai fini della gratuità del tampone è la realizzazione di una comunicazione della scuola ai genitori dell’alunno che ha avuto un contatto positivo in classe (durante orario delle lezioni). E’ necessaria pertanto la richiesta del dirigente scolastico per fare in modo che il medico possa emettere la ricetta. Tutti i contatti al di fuori della scuola non possono avere tampone gratuito.

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di Anna Longanella

NOVAVAX PRESSO LA ASL SALERNO!

Diciottomila fiale del nuovo siero disponibili per il salernitano

Asl Salerno, al via le prenotazioni per vaccino Novavax

Anche Salerno è pronta a partire con le somministrazioni del nuovo vaccino Novavax: al via le prenotazioni, poi nei prossimi giorni le convocazioni. Si procederà a gruppi di dieci, come le dosi all’interno di ogni fiala.

Sono 18mila quelle disponibili.

Per Novavax è previsto un ciclo di due dosi a distanza di 3 settimane (21 giorni) l’una dall’altra. Si tratta di un siero tradizionale, diverso da quelli a m-Rna o a vettore virale, con cui si spera di convincere anche i più scettici.

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Arriva il via libera a Novavax.

di Anna Longanella

Novavax è un vaccino proteico, che si differenzia rispetto ai vaccini mRna (Pfizer e Moderna) e a quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson). E’ il quinto vaccino raccomandato nell’Ue. Dopo un’approfondita valutazione, il comitato per i medicinali umani (CHMP) dell’EMA ha concluso che i dati sul vaccino erano solidi e soddisfacevano i criteri dell’UE per l’efficacia, la sicurezza e la qualità.

Fra le prime aree ad utilizzare il nuovo vaccino per l’Italia sarà la Regione Lazio, che attendeva le prime consegne già nel mese di gennaio. Novavax, il cui nome commerciale è Nuvaxovid, verrà somministrato in 15 hub in tutta la Regione, di cui sette a Roma. Le dosi saranno riservate solo per le prime somministrazioni degli over 18. Il richiamo verrà effettuato dopo 21 giorni.

Come funziona?

Novavax stimola il corpo a difendersi dal Covid. Il vaccino contiene una versione di una proteina che si trova sulla superficie del SARS-CoV-2 (la proteina spike), che è stata prodotta in laboratorio. Contiene anche un “adiuvante”, una sostanza che aiuta a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino.

Quando a una persona viene somministrato il vaccino, il suo sistema immunitario identificherà la proteina come estranea e produrrà difese naturali – anticorpi e cellule T – contro di essa. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con SARS-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla.

Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere dal Covid lavorando insieme per uccidere il virus, impedire il suo ingresso nelle cellule del corpo e distruggere le cellule infette.

La speranza delle autorità scientifiche è che questo nuovo prodotto possa convincere molti scettici della vaccinazione, se non addirittura convincere un buon numero di no vax duri e puri.

Novavax: i possibili effetti collaterali

Gli effetti indesiderati osservati negli studi sono stati generalmente lievi o moderati e sono stati eliminati entro un paio di giorni dopo la vaccinazione.

I più comuni erano:

  • dolorabilità o dolore al sito di iniezione;
  • stanchezza;
  • dolori muscolari;
  • mal di testa;
  • sensazione generale di malessere

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TAMPONE SCOLASTICO

Anche in zona gialla continua la diffusione del Covid-19 in tutte le fasce di età. 

Con i nuovi decreti le farmacie, che effettuano i test antigenici, hanno la possibilità di caricare gli esiti sulla piattaforma regionale dove i medici di medicina generale possono poi rilevare la positività e/o la guarigione dal Covid-19.

In particolare in farmacia gli studenti delle scuole medie e superiori in regime di auto sorveglianza possono effettuare gratuitamente il tampone antigenico fino al 28 febbraio, in base al decreto del governo entrato in vigore l’8 gennaio.

Tampone gratuito per medie e superiori

Il tampone viene erogato in maniera gratuita dalla farmacia solo dietro presentazione di regolare ricetta medica (Ricetta elettronica) munita di NRE valido per  l’erogazione della prestazione in regime di esenzione.

Tale prescrizione viene effettuata dal pediatra o dal medico di medicina generale nei casi previsti dal decreto.

ATTENZIONE! 

Condizione indispensabile ai fini della gratuità del tampone è la realizzazione di una comunicazione della scuola ai genitori dell’alunno che ha avuto un contatto positivo in classe (durante orario delle lezioni). E’ necessaria pertanto la richiesta del dirigente scolastico per fare in modo che il medico possa emettere la ricetta. Tutti i contatti al di fuori della scuola non possono avere tampone gratuito.

Per i bambini delle elementari i tamponi restano per ora a pagamento. Dopo un caso positivo in classe, scatta la sorveglianza. I test antigenici in questi casi sono due: il primo subito ed il secondo dopo 5 giorni dal contatto.

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di Anna Longanella

Nonostante il dilagarsi di Omicron in tutta Europa e nel mondo ecco che arriva l’ennesima mutazione del Coronavirus Covid-19.

Questa nuova mutazione B.1.640.2 è stata ribattezzata “IHU” e presenta molte variazioni rispetto al ceppo originale ed alla stessa variante Omicron.

Come per la Omicron, arriverebbe sempre da un Paese africano, in questo caso il Camerun.

Secondo la scoperta degli accademici dell’IHU Mediterranee Infection di Marsiglia, il ceppo mutante ha 46 mutazioni e 37 delezioni (di cui 23 localizzate sulla proteina spike), che si pensa rendano il virus più resistente ai vaccini e infettivo rispetto al Covid originale.

Finora sono stati individuati circa 12 casi vicino a Marsiglia.

L’Organizzazione mondiale della sanità, dal canto suo, vigila a distanza e la variante è stata “classificata come ‘Variante sotto monitoraggio’ (Vum)” dall’agenzia Onu per la salute già da un mese.

Attediamo i dati ufficiali per ulteriori chiarimenti e notizie in merito alla virulenza ed alla sintomatologia.

Dott.ssa Anna Longanella

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Arrivano i primi dati sulla variante omicron, sulla sua diffusione e sulla sintomatologia. 

Omicron, secondo i primi dati, non è più grave di Delta. Ma di sicuro è più abile a camuffarsi per contagiare di più. Il suo travestimento preferito sembra essere quello del raffreddore, con mal di testa e dolore alle ossa, ma solo raramente con perdita di gusto e olfatto o con la febbre alta che ci costringe a restare a casa.

Rispetto al ceppo precedente del coronavirus, la nuova variante assume più spesso le vesti di un innocente malanno di stagione, ma con una capacità di contagiare gli altri – inclusi i fragili che invece potrebbero ammalarsi gravemente – due o tre volte più alta rispetto a Delta.

La presenza di sintomi lievi potrebbe essere semplicemente l’effetto della vaccinazione. Non è ancora chiaro infatti se la riduzione dei ricoveri notata in alcuni studi inglesi sia frutto di una minore severità intrinseca a Omicron o dell’immunizzazione della maggior parte delle persone.

Dott.ssa Anna Longanella

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di Dott.ssa Anna Longanella

L’Istituto Superiore di Sanità fa il punto sulle conoscenze attuali. 

Omicron è l’ultima variante scoperta nel virus SarsCov2. L’ultima degna di nota. Sì perché, come ogni virus, il coronavirus responsabile del Covid-19 muta, e muta parecchio proprio per la sua larga diffusione.

Omicron ha destato subito l’attenzione delle autorità sanitarie internazionali per le sue tante mutazioni che potrebbero renderla sfuggente agli anticorpi generati dai vaccini esistenti.

Ci si interroga sulle sue caratteristiche: sul grado di contagiosità, sui sintomi clinici e sulla loro gravità, sull’efficacia dei vaccini nel contrastare l’infezione. Su Omicron la ricerca scientifica è appena agli inizi.

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ – Linee Guida

Che cos’è Omicron?

Omicron è una variante del virus SarsCov2, un tipo di coronavirus responsabile della malattia Covid 19. Indicata prima dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) con la sigla di ha B.1.1.529 è stata categorizzata come ‘Variant of Concern’ (Voc), e poi ribattezzata con il nome della lettera greca Omicron.

Quanto è contagiosa?

“Non è ancora chiaro se la variante Omicron sia più trasmissibile rispetto alle altre, inclusa la Delta – scrive l’Iss -. E’ stato segnalato che il numero di persone positive è cresciuto in Sud Africa, dove sta circolando questa variante, ma sono in corso studi epidemiologici per capire se la causa sia appunto la Omicron o se altri fattori possano avere influenzato la circolazione del virus”.

I vaccini sono efficaci?

Anche qui, gli studi sono in corso e ogni valutazione preliminare sarebbe priva di fondamento scientifico.

E le cure?

“I corticosteroidi e gli antagonisti dell’IL6 rimangono efficaci nel trattamento dei pazienti gravi”, afferma l’Istituto. “Per quanto riguarda altri trattamenti, questi verranno valutati per verificare qualsiasi eventuale perdita di efficacia viste le mutazioni presenti nella variante Omicron”.

Come viene riconosciuta una variante?

In Italia l’analisi delle varianti viene effettuata dai laboratori delle singole regioni, “che rispondono a precisi standard qualitativi sotto il coordinamento dell’ Iss”. Dal 29 aprile 2021 – ricorda l’Istituto – è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-CoV-2 (I-Co- Gen) che consente di raccogliere e analizzare le sequenze identificate sul territorio nazionale e dialogare con le piattaforme internazionali. La piattaforma consente di emanare tempestivamente degli ‘alert’, indicando sequenze di particolare interesse. Il sistema ha permesso di indentificare e confermare il primo caso italiano di Omicron il 28 Novembre” proprio in Regione Campania.

Dott.ssa Anna Longanella

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L’Ema ha emesso un parere sull’uso della pillola antivirale molnupiravir in contesti di emergenza, e nel frattempo sta esaminando i dati disponibili sull’uso di paxlovid.

I due antivirali sperimentali hanno mostrato un’efficacia promettente nel prevenire i sintomi gravi e l’ospedalizzazione in adulti colpiti dal coronavirus.

Studi preliminari

I due farmaci sono pillole antivirali sperimentali, assumibili per via orale, che hanno mostrato un’efficacia promettente nel prevenire i sintomi gravi e l’ospedalizzazione in adulti colpiti dal Covid-19.

Entrambi i farmaci sono inoltre allo studio per verificare se siano in grado anche di prevenire l’infezione.

Come funzionano

Il Sars-Cov-2 attacca il corpo infiltrandosi nelle cellule e replicandosi, fino a diffondersi in tutto l’organismo. Molnupiravir e paxlovid mirano entrambe a fermare la replicazione del coronavirus con due meccanismi d’azione diversi.

Entrambi i farmaci vengono somministrati per cinque giorni.

Gli studi clinici per entrambi i trattamenti non hanno riportato effetti collaterali avversi diversi da quelli del placebo, cosa che segna un risultato promettente secondo gli esperti.

Un grande vantaggio dei nuovi farmaci è che sono sotto forma di pillola, invece che per via endovenosa, cosa che rende più facile la somministrazione.

A che punto siamo

E’ ovvio che siamo ancora all’inizio degli studi e pertanto restiamo in attesa dei dati ufficiali di immissione in commercio di questi nuovi farmaci!

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Che cos’è il VRS?

Il Virus Respiratorio Sinciziale, o VRS, è un virus respiratorio molto comune, che è in grado di provocare infezioni a carico dei polmoni e delle vie aeree. Solitamente provoca il raffreddore (infezione delle vie aeree superiori). In alcuni soggetti l’infezione da VRS raggiunge le vie aeree inferiori ed i polmoni causando la bronchiolite acuta (un’infiammazione delle vie aeree) o la polmonite.

I lattanti hanno un rischio maggiore di andare incontro ad un’infezione polmonare piuttosto che a un raffreddore!

Durante la stagione epidemica il VRS è una causa molto comune di ospedalizzazione per i bambini piccoli.

Il VRS può anche provocare gravi manifestazioni respiratorie negli adulti. I soggetti sani guariscono completamente da un’infezione da VRS in 1-2 settimane.

Tuttavia, l’infezione ad VRS può avere un decorso più grave in alcuni soggetti, in particolare in coloro che sono ritenuti ad alto rischio per vari motivi.

Come si diffonde il VRS?

Il VRS si diffonde facilmente da persona a persona. L’infezione si contrae attraverso le mucose di naso, bocca e occhi. Quando una persona infetta tossisce o starnutisce, rilascia in aria delle particelle che contengono il virus.

Quali sono i sintomi dell’infezione da VRS?

I sintomi dell’infezione da VRS sono simili a quelli delle altre infezioni respiratorie. Alcuni sintomi comuni del VRS
sono:
■ Rinite con secrezione nasale
■ Tosse
■ Starnutazione
■ Febbre (soprattutto se > 38° in lattanti di < 3 mesi)

Alcuni segni e sintomi di malattia grave da VRS sono:

■ Fischio
■ Respiro accelerato
■ Colorazione bluastra intorno alla bocca e a livello delle unghie
■ Movimento di allargamento delle narici (alitamento delle pinne nasali) e/o rientramenti cutanei a livello del
torace durante gli atti respiratori.

Consigli e prevenzione

✔ Evitate l’esposizione ai virus quali il VRS lavando spesso e accuratamente le mani
✔ Evitate i contatti con persone malate e superfici che possano essere contaminate
✔ Se pensate che il vostro bambino possa essere ad alto rischio, parlate con il vostro medico per capire se deve essere sottoposto a terapia con palivizumab durante la stagione epidemica VRS.
✔ Se il vostro bambino è ad alto rischio, evitate di frequentare asili e posti affollati.

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